Nel 1800 c’erano stati alcuni (impressionanti) tentativi di creare un prodotto mestruale per uso interno. Sono però i primi anni del Novecento che vedono una grande rivoluzione. Le donne americane hanno ottenuto il voto negli anni Venti e si comincia a parlare di contraccezione ed educazione sessuale. L’infermiera attivista Margaret Sanger promuove l’uso del diaframma in gomma a partire dal 1916.
Chi ha inventato la prima coppetta mestruale?
Nel 1937 Leona Chalmers , un’attrice americana, crea e produce la prima coppetta mestruale, contemporaneamente alla commercializzazione dei primi tamponi interni. La coppetta – come il diaframma – è in gomma vulcanizzata e, a parte il materiale che ora non si usa quasi più, è simile alle coppette mestruali attualmente in uso.
Non ha molto successo, sia perché è troppo pesante sia perché le donne non sono pronte a usare un prodotto che va infilato in vagina usando le dita (anche i Tampax – i primi tamponi – hanno poco successo in quegli anni). Per di più, con l’avvento della seconda guerra mondiale, la gomma scarseggia e la produzione viene sospesa.
Leona Chalmers riprende la sua produzione alla fine degli anni Cinquanta, con maggior successo ma sempre rivolgendosi a un mercato di nicchia. Le donne devono ancora superare molte barriere psicologiche prima di infilarsi le dita in vagina per inserire ed estrarre la coppetta.
Inoltre, la coppetta è un prodotto difficile da pubblicizzare: la “sensibilità”delle donne è facilmente offesa, non si può parlare apertamente di mestruazioni, né di sesso, né di contraccezione. Le mestruazioni sono qualcosa di fastidioso, “sporco”, qualcosa da sopportare in silenzio.
E, se non bastasse, la coppetta è ferocemente combattuta dai grandi produttori di assorbenti e tamponi usa e getta, che possono investire somme enormi in campagne pubblicitarie martellanti e garantirsi così sicuri introiti mensili anno dopo anno.
Bisognerà aspettare qualche decennio perché i tempi siano maturi a una più ampia diffusione della coppetta mestruale.
Ma tutto è iniziato da una donna che ha avuto una semplice e grande idea, Grazie Leona!