Incontinenza da sforzo, ovvero le “piccole perdite” di urina con uno sternuto, una corsa, una risata…

Cos’è l’incontinenza

Ci sono tre tipi di incontinenza:

L’incontinenza da sforzo, ovvero la perdita di urina durante attività fisiche che esercitano stress sulla vescica: uno sforzo, una risata, uno starnuto, un colpo di tosse, l’alzarsi di scatto.

È il tipo di incontinenza più comune e ne soffrono moltissime donne, anche giovani e di mezza età.

L’incontinenza da urgenza, cioè il bisogno impellente, forte, improvviso, e spesso inaspettato, di urinare, seguito da una contrazione della vescica che rilascia l’urina. Chi soffre di questo tipo di incontinenza non ha controllo su ciò che accade. Questo tipo di incontinenza è prevalente nelle donne anziane.

L’incontinenza mista è il disturbo di chi soffre sia di incontinenza da sforza sia di incontinenza da urgenza.

Perché diventiamo incontinenti?

Le cause che portano all’incontinenza possono essere diverse e variamente associate. Schematicamente, possiamo parlare di:

Fattori predisponenti: per esempio alterazioni genetiche del tessuto connettivo o muscolare, predisposizione familiare, ereditarietà, sesso, anomalie anatomiche.

Fattori di iniziazione: per esempio gravidanza, parto, chirurgia radicale e radioterapia pelvica.

Fattori di promozione che contribuiscono allo sviluppo e all’aggravamento dell’incontinenza: per esempio obesità, stipsi, broncopatie croniche, fumo, infezioni delle vie urinarie, menopausa, farmaci, malattie neurologiche.

Fattori scompensanti: per esempio età, sovrappeso, debilitazione, alcune patologie croniche (diabete, cardiovasculopatie).

Il primo sintomo di una possibile futura incontinenza è il frequente stimolo a urinare, senza che vi sia una reale necessità (poca o pochissima urina da espellere).

Cosa possiamo fare per rafforzare la muscolatura pelvica e migliorare l’incontinenza.

L’incontinenza si può migliorare e, in molti casi, guarire.

Le strade possibili sono tre: quella chirurgica, quella farmacologica e quella della rieducazione. Vogliamo in questi contesto prendere in considerazione la terza strada.

La rieducazione

Esistono varie possibilità:

Rieducazione manuale, svolta dal fisioterapista che controlla e stimola manualmente le aree interessate.

La ginnastica: esercizi riabilitativi.

Il biofeedback: una tecnica che aiuta a identificare la muscolatura pelvica, per essere certe di usare i muscoli giusti durante gli esercizi riabilitativi e che vi indica lo stato della vostra muscolatura e i progressi raggiunti.

I pesi: piccoli particolari pesi che vengono inseriti in vagina e devono essere trattenuti in loco mentre si svolgono le normali attività quotidiane

L’elettrostimolazione funzionale, ovvero la somministrazione, tramite piccoli elettrodi, di lievi correnti intravaginali (e/o intraanali) che stimolano la contrazione muscolare passiva e producono un incremento delle masse muscolari in azione. Gli elettrostimolatori del pavimento pelvico sono apparecchiature che tonificano la muscolatura pelvica eseguendo gli esercizi riabilitativi con delicatezza e in modo automatico.

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Franca
Co-fondatrice de La Bottega della Luna, oggi non si occupa più di mestruazioni e perineo a tempo pieno. Qualche volta però la ritroverete nel nostro blog perché lontana da noi non sa stare!

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Comments

  1. Confermo quanto detto da Anonimo.
    Anche io sono per un problema di incontinenza fecale sono stata operata con il metodo thd gatekeeper che mi ha regalato risultati duraturi dopo che la ginnastica (provata purtroppo per circa un anno) non mi aveva dato alcun beneficio tangibile.

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