Storie di legami eccezionali

La scorsa estate ho partecipato a un concorso letterario che mi ha conquistata fin dal titolo:

Contro la violenza di genere, abbattiamo gli stereotipi.
Terza edizione de Il Colore delle Donne, tema La genitorialità.

Una storia che premeva per venire alla luce.

Mi sono messa a scrivere subito, c’era una storia che premeva da tempo per venire alla luce. Una storia che ha basi autobiografiche e si eleva nel sogno.

Sono veri Anna, la mamma, Won-Hae il figlio adottivo coreano, il marito e le figlie biologiche. È invece frutto della mia fantasia lo sviluppo della vicenda: Anna che accompagna il figlio nel viaggio alla scoperta del suo paese e verso l’incontro con la sua mamma naturale.

Questa mamma l’abbiamo cercata senza mai trovarla, ma non molliamo. Sono convinta che tutti i figli adottivi abbiano diritto alla conoscenza delle proprie origini. Non c’entrano i legami d’amore con la famiglia adottiva, che nulla e nessuno potrà mai scalfire. C’entra invece tanto il bisogno di sapere chi siamo, da dove veniamo, a chi assomigliamo, perché la nostra vita è andata in un certo modo.

Negli anni ho pensato spesso alla mamma biologica di mio figlio, con empatia e affetto. Non so chi sia, non so perché abbia abbandonato il suo bambino, ma le voglio bene e spero con tutto il cuore che la sua vita abbia preso una buona strada, che sia felice. Abbiamo un figlio in comune e questo ci lega per sempre in una dimensione al di sopra della realtà visibile.

Abbiamo un figlio in comune e questo ci lega per sempre in una dimensione al di sopra della realtà visibile.

Nel mio racconto “L’arduo volo della farfalla” ho immaginato il nostro incontro.

L’arduo volo della farfalla tra le 12 storie di legami eccezionali (contro gli stereotipi)

Questa storia è una dei dodici racconti vincitori raccolti nel libro “Mi suona famigliare. Storie di legami eccezionali” edito da Ananke Lab.

Ci sono Maddalena, che ha deciso di non avere figli per paura che dovessero subire i traumi che lei ha vissuto. Ester, che vive sola con i suoi gatti, e subisce le malelingue del paese. Duccio, padre ben oltre la sua volontà. Marina, madre per sole sette settimane, Francesca con la sua Gerby Family. E altri personaggi straordinari. Dodici in tutto. C’è anche Won-Hae.

Per parlare di una genitorialità lontana da pregiudizi, stereotipi e luoghi comuni. Intensa e profonda, perché ci sono tanti modi di essere genitori o di scegliere di non esserlo.

In che modo questo libro sulla genitorialità combatte la violenza di genere?

Ce lo spiega l’editore, nella nota che introduce la raccolta:

mi-suona-famigliareLa cultura dello stereotipo tocca e riguarda tutte e tutti ed è una delle principali cause della violenza di genere.
La genitorialità è un ambito saturo di cliché, tabù e ruoli imposti. Pensiamo ai più lampanti: le donne sono dotate naturalmente di istinto materno e quelle che scelgono o non possono avere figli sono incomplete; un padre che si fa carico della cura di un figlio è un “mammo”; una madre che si lamenta o si azzarda a parlare di pentimento viene guardata con fastidio, sufficienza o disgusto in quanto mostruosa o fallata; sulla gravidanza sentiamo principalmente narrazioni fiabesche, tutto è meraviglioso e magico, mentre si occulta tutto ciò che non va secondo i piani e causa dolore.
Diventare genitori è qualcosa di stupefacente, meraviglioso, arricchente, forse indescrivibile. Quando lo si desidera, quando tutto va per il verso giusto. Non sempre.
Autrici e autori hanno deciso di raccontare anche questo “non sempre”, di raccontare genitorialità e famiglie colorate di ogni sfumatura possibile.

Il 26 novembre a Torino

Il libro uscirà il 25 novembre in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle Donne e sarà presentato a Torino sabato 26 novembre alle 17,30 alla Casa del Quartiere, in via Morgari 14.

Amiche della Bottega della Luna, partecipate se non siete troppo lontane da Torino. > EVENTO

Il libro e l’evento sono

un piccolo ma importante gesto per combattere lo stereotipo, che è la base culturale della violenza.

Quante donne la subiscono perché sfuggono ai modelli loro imposti? Quante donne si conformano agli stereotipi e rinunciano ai loro sogni e ai loro talenti? Anche questa è violenza, ma non se ne parla.

Che dite, vi aspetto?

Questa è proprio buffa: Franca Parazzoli, co-fondatrice de La Bottega della Luna e Francesca Rugi, responsabile di SEAO Rise sono state entrambe pubblicate in questa raccolta senza che l’una sapesse della partecipazione dell’altra.

Questo ci ha decisamente convinte che il progetto di questo libro ci è vicino e affine… 🙂
Mi raccomando Franca e Francesca, vogliamo vedere tante, tante foto del giorno della presentazione!

 

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Franca
Co-fondatrice de La Bottega della Luna, oggi non si occupa più di mestruazioni e perineo a tempo pieno. Qualche volta però la ritroverete nel nostro blog perché lontana da noi non sa stare!

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