L’evoluzione del sesso dai primati ai giorni nostri

Mi è venuta in mente una canzone d’amore molto particolare… parla di un nostro antenato “scimmione” di 750.000 anni fa che si innamora perdutamente di una “scimmiona”, ma non osa dichiararsi per paura di un rifiuto… *

monkey giphy L’evoluzione del sesso dai primati ai giorni nostri

 

Intenerita dal cuore spezzato di questo  primate addolorato, mi sono chiesta: ma i nostri bis-bis-bis nonni scimmioni come vivevano la sessualità? Se noi discendiamo da loro, come è stata l’evoluzione del sesso nel genere umano? Da un punto di vista evolutivo, la nostra sessualità è un capolavoro (soprattutto per le donne). Nessuna femmina tra i primati ha il privilegio di avere un orgasmo come il nostro, tantomeno un organo dedicato esclusivamente al piacere, cioè la clitoride. Non vi sentite privilegiate???

 

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Andiamo con ordine

C’erano una volta delle simpatiche scimmie che abitavano sugli alberi, che a un certo punto hanno iniziato a camminare su due zampe per poter esplorare il territorio e procurarsi cibo altrove (sto riassumendo in due righe milioni di anni di evoluzione. Chiedo venia a Madre Natura). Questa modifica non è di poco conto, perché ci ha resi in grado di liberare due zampe dall’arrampicamento sugli alberi per consentirci di impugnare oggetti per fare quello che ci pare e piace (una volta sassi e rami, oggi smartphones o coppette mestruali. Fa lo stesso). Ma non solo, perché con la stazione eretta sono cambiate drasticamente le interazioni sociali, comunicative, e (soprattutto) sessuali… 

La posizione eretta vince su tutto

Il fatto di aver gradualmente assunto la stazione eretta ha permesso di avere le mani libere per impugnare oggetti, ma anche ha ampliato le possibilità di comunicazione tattile e corporea. Mani libere per toccare e accarezzare ovunque! E soprattutto è  subentrato l’accoppiamento frontale: non vediamo più le terga come prima parte del corpo del partner (come tra le scimmie pronte per la copula) ma il volto. Si ha un prolungato contatto faccia a faccia prima della copula, che rimane perlopiù una manifestazione frontale (non a caso la nostra specie possiede la muscolatura del volto migliore e più complessa tra tutti gli esseri viventi, efficacissimo strumento di comunicazione).

I trucchi di madre natura

Tra i primati l’accoppiamento è funzionale ma poco entusiasmante per la femmine. Per esempio, tra i babbuini il tempo che trascorre dalla monta alla eiaculazione è di 7 o 8 secondi, con un totale di una quindicina di spinte pelviche. Il corteggiamento è molto breve e non si formano coppie durature (e dove sono le differenze con gli esseri umani? Si chiederà in modo legittimo qualcuna di noi…). 

Battute a parte…

L’evoluzione ha capito che la carta vincente (almeno per gli ominidi) consisteva nel creare “trucchi” affinché si creassero coppie fisse: due partner dediti alla cura della prole fornivano sicuramente maggiori chance di sopravvivenza ai figli. E per creare un legante, la natura ha escogitato tutti  gli espedienti possibili finalizzati a creare legami e piacere fisico reciproco. Corteggiamenti e giochi di sguardi sono possibili per le grandi capacità di comunicazione facciale e corporea prima ancora che verbale;  la pelle liscia, ricca di terminazioni, si presta per essere accarezzata, toccata, lisciata, succhiata nei punti erogeni. Ma il meglio deve ancora venire…

Sua maestà la clitoride

La natura ha escogitato la creazione anche di un orgasmo femminile e un organo deputato esclusivamente ad esso, cioè la clitoride. Ciò porta la femmina a ricercare il piacere, che crea soddisfazione anche nel maschio, desideroso non solo di cercare il proprio piacere ma anche di elargirlo alla compagna.

 

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La femmina umana inoltre è diventata l’unica ad essere quasi sempre sessualmente ricettiva.  Il perché ce lo spiega Desmond Morris**, un famoso zoologo:

“Il grande numero di rapporti che si ha nella nostra specie non è inteso per la produzione della prole ma per consolidare il legame, elargendo ai due partners una soddisfazione scambievole.”

Non siamo quindi state/i progettate/i per procreare in continuazione, ma per consolidare il rapporto attraverso il sesso con un partner con il quale crescere insieme della potenziale prole.

Anche la zoologia “umana” ci insegna che alla base di tutto sta la reciprocità e la comunicazione. Ricordiamocelo sempre: il piacere deve essere reciproco. 

 

*750.000 anni fa… l’amore – Banco del Mutuo Soccorso. Album Darwinhttps://www.youtube.com/watch?v=_nS4Kxjx1CA

** Ho un bellissimo ricordo di questo testo, che mi fa ricordare con gratitudine la mia eccezionale insegnante di anatomia, la prof.ssa Falco. Una brava insegnante resta dentro.

Bibliografia
– La scimmia nuda, Desmond Morris, Bompiani, Milano, 2011- L’animale donna, Desmsond Morris, Mondadori, Milano, 2014

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Anna Bassi
Artista e arteterapeuta (e anche insegnante di arte e anche altre cose, da brava nativa del segno dei gemelli). Da sempre libera ricercatrice di un femminino sacro, conduce seminari in giro per l'Italia che intrecciano l'arte e la spiritualità femminile.

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